Osteopatia, Odontoiatria e Gnatologia
La salute orale va ben oltre la cura dei denti: è intrinsecamente collegata alla salute generale del corpo. In questo contesto, l'interazione tra l'osteopatia e la gnatologia si pone come un'alleanza essenziale per trattare una serie di problematiche e patologie che affliggono l'apparato masticatorio e, per riflesso, il sistema muscolo-scheletrico dell'individuo.
Tramite la Gnatologia si approfondisce l'indagine e la cura di strutture tra loro relazionate quali l'articolazione temporomandibolare (ATM), muscoli facciali, vertebre cervicali, i denti, la lingua. Il legame tra denti ed il movimento della mandibola (cioè tra occlusione dentale e funzione dell'ATM) è abbastanza intuitivo, può non esserlo altrettanto quello tra le altre strutture sopra citate.
Appare quindi chiaro che i problemi di una struttura possano riflettersi e coinvolgerne un'altra in un meccanismo che potremmo definire compensatorio, rendendo così necessaria la collaborazione tra i professionisti sanitari che se ne occupano.
Il legame tra postura ed occlusione è molto forte, l'occlusione determina la posizione della mandibola nello spazio. E' evidente come una malocclusione possa influire negativamente sulla postura del corpo, agendo sulle catene muscolari.
La collaborazione tra osteopatia e odontoiatria è ormai una realtà consolidata. La Gnatologia si occupa di studiare la fisiopatologia del sistema cranio-cervico-mandibolare.
Qui sotto l'esperienza di un nostro paziente che ha intrapreso un percorso gnatologico su misura per lui, presso il nostro studio:
"Frequento lo studio del dott. Bisci da parecchi anni. Una volta, abbiamo parlato del mio problema di cefalea notturna. Dopo una visita accurata del mio stato dentale, mi ha diagnosticato una malocclusione dentale, con episodi di bruxismo notturno. Abbiamo fatto un telecranio e dei test sia sulla muscolatura che opera nella zona mandibolare che su quella della zona craniale interessata. Dopodiché, il dottore mi fatta una placca di stabilizzazione occlusale che io uso soprattutto la notte e nei momenti che passo a casa. Dopo un mese, gli episodi di emicrania da 7/8 si sono ridotti ad un paio e la situazione, a detta del dottore, potrebbe ancora migliorare, con l'utilizzo della placca anche nei momenti di sport (ma io sono già pienamente soddisfatto così)."