Endodonzia

16.07.2024

Il trattamento endodontico serve a salvare il dente quando i tessuti interni ad esso si ammalano o si danneggiano a causa di carie o traumi.
La devitalizzazione, o terapia canalare, consiste nel rimuovere la polpa dentaria che si trova in uno stato di infiammazione/infezione che porta il dente alla perdita di vitalità e alla successiva formazione di ascessi, cisti e granulomi e consiste in:

• isolare il dente con la diga di gomma,

• accedere alla camera pulpare e ripulire i canali radicolari rimuovendo la polpa e i residui di tipo batterico; 
• disinfezione e sigillatura dei canali con del materiale inerte e biocompatibile, generalmente la guttaperca + cemento fino in apice, in modo da evitare che si verifichi una nuova proliferazione batterica.

Una corretta terapia canalare è molto importante.
Capita di dover ritrattare denti devitalizzati incorrettamente in passato per eliminare l'infezione cronica residua all'apice delle radici, detta granuloma, asintomatica ma evidenziabile radiograficamente. In tal caso parliamo di ritrattamento canalare.

Ma quando occorre devitalizzare un dente?

L'infiammazione o l'infezione della polpa può verificarsi per carie profonde, per frattura o incrinatura del dente o a causa di un forte trauma, anche se il dente non ha alcun segno apparente. Se non si procede ad eliminare il processo infettivo/infiammatorio in modo adeguato ed in tempo breve, può presentarsi il tipico dolore da pulpite acuta, che nei casi più gravi porta ad ascesso. Altre volte non si palesano segni clinici evidenti, il paziente viene a conoscenza del problema endodontico solo sottoponendosi a visita specialistica.
In tutti questi casi è necessario ricorrere a terapia endodontica (devitalizzazione) se si vuole evitare l'estrazione dentale.

Come ci si accorge del problema?

Il dolore pulpare più comune è spontaneo, intermittente o continuo, per lo più pulsante, accentuato dalla posizione supina, generalmente diffuso e difficilmente localizzabile. Inoltre può essere irradiato ai denti vicini o quelli dell'arcata opponente.

Se la polpa va incontro a necrosi, il dente sarà asintomatico non rispondendo ai test di vitalità, ma il dolore potrebbe spostarsi all'apice del dente che risulterà dolente alla percussione dell'elemento dentario, durante la masticazione o addirittura solo sfiorandolo con la lingua. Una pulpite non trattata può evolvere in:

1. Ascesso

2. Granuloma
3. Cisti.

Nella foto il Dottor Claudio Palma, endodontista, presso il nostro studio.